giovedì 28 ottobre 2010

ACCABADORA - Michela Murgia

In sardo, «accabadora» è colei che finisce. Agli occhi della comunità, il suo non è il gesto di un'assassina, ma quello amorevole e pietoso di chi aiuta il destino a compiersi.
Ed è proprio un'accabadora la protagonista del romanzo di Michela Murgia, vincitore del Premio Campiello 2010. Dare un giudizio su questo romanzo non è facile. Il tema è sicuramente attuale. Eutanasia e testamento biologico sono discussioni aperte nella nostra società. L'ambientazione sarda è ricca di fascino e mistero. Ed è proprio nell'ambientazione il punto di forza di questo romanzo. L'autrice ci introduce a riti e tradizioni che ci appaiono ormai lontanissimi, e la Sardegna descritta sembra essere una terra mitica e lontana. Ho trovato invece poco inerenti a quanto si voleva raccontare e per certi versi eccessivi, gli eventi della parentesi torinese della protagonista. L'impressione che si ha è quella di alcuni spunti inseriti ma non chiusi. E viene da chiedersi se c'era veramente bisogno all'interno della storia di un ulteriore elemento di dramma così forte.
Quello che rimane alla fine è la fascinazione data dai riti descritti e la dolcezza del rapporto tra le due protagoniste.

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sabato 23 ottobre 2010

CANALE MUSSOLINI - Antonio Pennacchi

Vincitore del Premio Strega 2010, "Canale Mussolini" di Pennacchi svela una parte di storia di Italia ai più sconosciuta. Il romanzo racconta in prima persona la storia dei Peruzzi, una delle tremila famiglie che nel 1932 si trasferiscono dal nord Italia al Sud, dal Veneto alle paludi dell'Agro Pontino. Un esodo interno di dimensioni bibliche, una migrazione di senso inverso rispetto a quelle che avverrano negli anni seguenti. Nella lunga narrazione di Pennacchi si intrecciano gli effetti romanzeschi, la cronanca e gli eventi storico politici, il tutto narrata attraverso le vicissitudini delle diverse generazioni Peruzzi.
E' difficile non appassionarsi alle avventure di questa famiglia che vive uno dei periodi storici più bui del nostro paese.
Leggendo il romanzo mi sono ritrovata più volte a pensare alla strofa di De Gregori "La storia siamo noi, nessuno si senta escluso". La storia del nostro paese è fatta da famiglie come quelle raccontate da Pennacchi che volenti o nolenti si sono ritrovate a fare i conti con gli eventi che si presentavano loro, facendo magari delle scelte sbagliate, ma che in quei momenti non potevano essere altrimenti.

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domenica 17 ottobre 2010

I PILASTRI DELLA TERRA - Ken Follett

Non amo particolarmente gli autori che sfornano romanzi in serie tipo catena di montaggio. Per questo motivo non avevo ancora letto nulla di Ken Follett. Ma devo dire che I Pilastri della Terra mi ha piacevolmente sorpreso. Le vicende si svolgono nell’Inghilterra del dodicesimo secolo al tempo della costruzione della cattedrale di Kingsbridge. E sullo sfondo di questo immane lavoro architettonico si intrecciano le vite dei personaggi: Tom il costruttore, Philips il priore, Jack e Aliena e tutti coloro che ruotano intorno a loro.
La capacità narrativa di Follett è veramente impressionante, nonostante i numerosi personaggi e gli intrecci che li legano, la narrazione non ha mai un intoppo e tutto procede alla perfezione.
Le ricostruzioni fatte dall'autore della vita nei villaggi dell'Inghilterra medioevale sono realistiche e convincenti, così come quella della costruzione della cattedrale che rivelano l'amore dell'autore per l'architettura.
Ma la cosa più rilevante del libro, quella che più colpisce, è la passione dei personaggi nel perseguire il loro sogno, per quanto difficile questo possa essere, ricordandoci che ognuno di noi, se veramente lo vuole, può costruire la propria cattedrale di Kingsbridge.

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