domenica 13 ottobre 2013

THE DOME - Stephen King

Erano anni che non leggevo un romanzo di Stephen King. Ho attraversato la fase "King" intorno ai 20 anni, periodo in cui lessi in rapida sequenza "Misery non deve morire", "L'ombra dello scorpione" e "Christine: la macchina infernale". Poi per caso un amico mi ha raccontato che stava seguendo la serie tratta da The Dome e mi sono incuriosita. Ad una rapida occhiata la trama potrebbe richiamare il film dei Simpsons: improvvisamente una mattina una piccola e tranquilla cittadina americana viene avvolta da una cupola dalle origini misteriose, completamente indistruttibile e inviolabile. L'esercito si mobilita, ma nulla sembra poter distruggere la barriera invisibile. All'interno dei suoi confini i cittadini, dopo i primi momenti di isteria, cercano di organizzarsi per provare a sopravvivere il più a lungo possibile o per trarre da questa situazione il maggior vantaggio possibile per se stessi. La forza di King, sta ancora una volta, nella sua enorme capacità di gestire una grande quantità di personaggi e di vicende, con un meccanismo preciso come un orologio, tutti gli elementi sono esattamente dove e come dovrebbero essere, nulla stona. La descrizione della micro società della piccola città di Chester's Mill è lo specchio esatto delle società umana e le dinamiche che si vengono a creare al suo interno, in un momento di emergenza, riflettono in maniera precisa le dinamiche che abbiamo visto presentarsi nel corso della storia umana. C'è la rappresentazione dell'uomo di potere che vive per il potere stesso al punto da non capire di star conducendo tutti verso il baratro, c'è la rappresentazione dell'evoluzione delle forze di pubblica sicurezza da difensori della popolazione a picchiatori, c'è la rappresentazione di chi non vendendo un futuro per se stesso decide di lasciarsi andare senza lottare. E poi ovviamente ci sono i buoni che lottano per il bene di tutti, ma che a ben vedere così buoni non sono. L'unica nota stonata in questo affresco altrimenti perfetto è proprio la cupola, o meglio il motivo per cui è comparsa. La scelta dell'autore rispetto alla sua esistenza determina purtroppo una chiusura del romanzo quasi forzata, rapida e non in sintonia con tutto il resto. Rimane comunque un bel romanzo scritto si per intrattenere, ma che lancia numerosi spunti di riflessione.

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Titolo originale: Under the dome
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mercoledì 9 ottobre 2013

IO CHE AMO SOLO TE - Luca Bianchini

Ho sentito parlare per la prima volta di Io che amo solo te di Luca Bianchini, durante un'intervista radiofonica all'autore una domenica mattina. E ho subito pensato questo lo voglio leggere. L'intervista si concentrava soprattutto sul tema organizzazione del matrimonio e del ricevimento, tema intorno a cui le vicende e i personaggi ruotano. Ed è stata proprio l'ironia con cui l'autore raccontava questi aspetti ad incuriosirmi tanto. Mi sono sposata con pochissimi invitati e l'unico aspetto un po' eccessivo era il mio abito. Ammetto anche di aver sempre guardato con un po' di terrore a quei matrimoni che richiedono anni di organizzazione, 300 invitati e tutto un entourage per la gestione dello stesso (fotografo, truccatore, stilista, animatore e chi più ne ha più ne metta), per cui trovavo interessante l'idea di un romanzo che giocasse in maniera leggera su questi stereotipi matrimoniali. Quando poi finalmente, a distanza di mesi, ho letto questo romanzo, è stata una vera scoperta, perché l'organizzazione del matrimonio è solo un escamotage divertente per raccontare molto altro con una carrellata di personaggi degni della migliore commedia all'italiana. Il tema centrale è quello dell'amore: l'amore nuovo dei due giovani sposi, l'amore passato e non colto che vive di rimpianti e di ricordi, l'amore tra fratelli e l'amore tra genitori e figli. Si legge tutto d'un fiato e non si vorrebbe mai smettere, con colpi di scena forse un po' scontati, ma non per questo meno divertenti e avvincenti. E' stato bello partecipare al matrimonio di Damiano e Chiara, sentire Nancy cantare e assistere al ballo di Ninella e Don Mimì. E una volta terminato il ricevimento e chiusa l'ultima pagina ho continuato a cantare per giorni "Io che amo solo te" di Endrigo.



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 E ora goditi la canzone di Endrigo che da il titolo al romanzo


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domenica 6 ottobre 2013

VENTO ROSSO E ALTRI RACCONTI - Raymond Chandler

I 7 racconti raccolti da Feltrinelli in Vento Rosso presentano tutte le caratteristiche del genere hard-boiled di cui Chandler è da molti considerato il re. Le sette storie sono state scritte negli anni '30 e presentano tutte un impianto molto simile. Al centro delle vicende sono sempre le investigazioni di agenti privati che si muovono in ambienti scure e fumosi attorniati da personaggi di dubbia moralità e dal fascino oscure. In un mondo corrotto, dove anche fidarsi delle forze dell'ordine è impossibile, gli unici elementi di innocenza sono rappresentati dalle figure femminili a cui accorrono in soccorso i protagonisti dei diversi racconti. I detective di Chandler non sono mai innocenti e senza macchia, lasciano sempre capire un passato turbolento e non certo lindo. Tutto il loro agire, per quanto sporco, è mosso da una ricerca di redenzione. si fanno pagare, ma mai troppo. Girano con il proprio "ferro" nella fondina, ma non amano utilizzarlo e a partecipare a sparatorie. Difendono la verità e l'innocenza. Amano difendere la verità e l'innocenza. Tutti elementi che caratterizzano questo genere letterario. Quello che più mi ha colpito è la descrizione degli ambienti: una Los Angeles cupa, con locali notturni bui e fumosi magistralmente resi dalla penna di Chandler. Una bella raccolta per avvicinarsi al genere poliziesco.

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