venerdì 13 giugno 2014

ELRIC DI MELNIBONE' - Michael Moorcock

Se è vero che quello di Elric è un personaggio debole e di salute cagionevole, è anche vero che, nonostante questo, il suo carisma resta indiscutibile. Quando a ciò si aggiunge la forza sinistra della spada maledetta alla quale è legato, allora diventa uno dei personaggi più "power" della fantasy di tutti i tempi.
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sabato 31 maggio 2014

TEX WILLER - Mauro Boselli

Personaggi come Tex Willer entrano di diritto nella storia del fumetto perché si sono guadagnati sul campo la loro fama. Boselli e l'editore Sergio Bonelli che introduce il romanzo, lo celebrano raccontando in forma letterale la sua vita.
Dopo anni di pubblicazioni e centinaia di numeri usciti in edicola, è naturale che alcune storie
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domenica 11 maggio 2014

LA BANDA DEGLI INSOLITI OTTANTENNI - Catharina Ingelman-Sundberg

Si è sempre portati a pensare che agli anziani non possa succedere mai nulla, se non cose tristi. Per questo motivo difficilmente nel passato si riuscivano a trovare libri che avevano come protagonisti anziani, almeno che il tema non fosse quello della caducità della vita e della solitudine degli ultimi anni. Ultimamente invece aumenta la latteratura leggera che pone come protagonisti anziani allegri e brillanti che cercano di affrontare al meglio la vecchiaia e che si cimentano ogni giorno in nuove avventure. La banda degli insoliti ottantenni della svedese Ingelman-Sundberg rientra in questo filone. Protagonisti sono 5 arzilli vecchietti che vivono in una casa di riposo. Lo spunto che da il là alla vicenda è molto originale e divertente. Guardando un documentario sulle carceri svedesi i nostri protagonisti realizzano come le condizioni di vita dei detenuti, siano meglio di quelle del loro ospizio, perchè quindi non organizzare un furto e farsi arrestare? Da qui partono le rocambolesche avventure di questi improvvisati ladri, talmente poco plausilibili come delinquenti da riuscire organizzare un furto quasi perfetto senza che nessuno possa lontamente sospettare di loro. Questo spunto permette all'autrice di riflettere in maniera leggera su temi quali la solitudine degli anziani, l'amore in età avanzata, l'abbandono da parte dei figli. Il romanzo ha un unico difetto ma che purtroppo penalizza la sua letteratura: ha 50 pagine di troppo! Il finale è infatti un po' troppo tirato per le lunghe e si perde un pò l'ironia e la verve iniziale. Nel complesso rimane un buon romanzo, divertente e adattato ad una bella giornata di riposo. 

Ulteriori informazioni su Catharina Ingelman-Sundberg 
Titolo originale: Kaffe med rån 
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mercoledì 26 marzo 2014

IL SOGNO PIU' DOLCE - Doris Lessing

Sono punti di vista interessanti quelli offerti da Doris Lessing sulla società inglese degli anni '60 e non solo. Una casa che svolge soprattutto la funzione di rifugio, il punto di incontro di persone vicine per certi aspetti, distanti per altri: legami parentali, affinità sentimentali, idee politiche, estrazione sociale.
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domenica 16 marzo 2014

NEL NOME DELLO ZIO - Stefano Piedimonte

Una risata vi seppellirà! Probabilmente per seppellire la criminalità organizzata una risata non è sufficiente, ma ridicolizzare certi aspetti può aiutare a rendere il male meno spaventoso e a far capire quale sia la vera natura degli uomini che compongono queste organizzazioni. Questo è quello che prova a far Stefano Piedimonte ne "Il nome dello zio", con risultati direi ottimi. Lo zio è uno spietato capo clan camorrista che a un certo punto viene tradito da qualcuno all'interno dell'organizzazione ed è costretto alla latitanza. I suoi uomini hanno però bisogno di entrare in contatto con lui, e provano a farlo sfruttando una sua debolezza, non vi rivelo quale essendo il fulcro centrale della vicenda. Il risultato è veramente esilarante e molto comico. La forza di Piedimonte però sta nella capacità di usare la risata per far riflettere, la ridicolizzazione per far capire i meccanismi alla base dell'organizzazione criminale, la caricaturizzazione per spiegare a chi non è mai venuto, per sua fortuna, in contatto con quoto ambiente quanto possa essere crudele. E quello che rimane alla fine, al di là dei momenti di divertimento, e la denuncia e un po' di perplessità su come sia possibile che a uomini così, spesso mediocri, senza alcuna particolare cultura e non certo dotati di particolari poteri, sia stato permesso di prendere in mano un intero territorio e il controllo sulle vite di intere popolazioni. Mostrarli per quello che sono, per quanto tirato all'eccesso per necessità narrative, lascia una speranza sul fatto che siano in qualche modo battipali.

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domenica 5 gennaio 2014

TETANO - Alessio Torino

Tetano è un romanzo di fiume, lo è però in una maniera strana. Solitamente nei romanzi di fiume, il fiume rappresenta la possibilità di fuga, una via per andare lontano, la possibilità di una scelta. In tetano di Alessio Torino, non è così e l'autore ce lo spiega chiaramente fin da subito. Il fiume intorno a cui la vicenda si svolge non sfocia da alcuna parte, viene infatti bloccato da un enorme diga che ne sbarra il corso. Su questo fiume 4 ragazzini di un piccolo paese (inventato) dell'Appennino decidono nel corso di un'Estate di costruire una zattera. L'idea di cercare la libertà e l'avventura, ma con il timore di dover affrontare la vita da soli lontano dalla sicurezza del proprio paese e della propria famiglia rappresenta chiaramente la dicotomia tipica dell'adolescenza: la voglia di crescere da una parte e la paura di farlo dall'altro. Tutto il romanzo è incentrato sulla vicenda della creazione della zattera e sulle peripezie dei 4 giovani protagonisti. Torino decide di utilizzare come narratore uno di loro, Corsi, l'unico che non vive stabilmente nel paese, da cui suo padre se ne è andato per studiare, ma torna lì solo per le vacanze estive. Corsi sarà anche l'unico dei 4 poi a organizzare la sua esistenza da adulto altrove, pur restando, forse ancora più degli altri, fortemente ancorato al paese e al fiume. Altro protagonista centrale della vicenda è Tetano che si aggiungerà al gruppo di amici solo nel momento in cui questi stanno per abbandonare il progetto dopo l'ennesimo fallimento. E' un ragazzino strano Tetano, un ragazzino che non parla con nessuno e che si caga volontariamente nei pantaloni. E' il ragazzino compatito da tutti e che gli adulti che gli stanno intorno hanno deciso di non far crescere. Suo padre è infatti morto in un'incidente nell'unica fabbrica della zona, ma nessuno glielo ha mai detto facendogli credere che sia in viaggio. Una menzogna che lo tiene bloccato alla sua infanzia e non gli permette di andare avanti con la sua vita.
Succederanno molte cose a questo gruppo di ragazzini nel corso dell'Estate in cui la vicenda si svolge, ognuno di essi avvierà il suo processo di crescita affrontando i propri dubbi.
La vicenda narrata è molto interessante, potrebbe sembrare il classico romanzo di formazione, ma Torino riesce a dargli un taglio che per certi versi si avvicina molto al thriller. Ho invece trovato un po' difficile la lettura, lo stile del giovane autore di Urbino, non è molto scorrevole, ma soprattutto non riesce a mantenere lo stesso tono per tutta la narrazione. Questo potrebbe non essere per forza un difetto, peccato che il cambio di stile, non sia sempre supportato da una vera necessità narrativa e renda la lettura un po' complessa.
Comunque un romanzo decisamente interessante.


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