venerdì 8 agosto 2008

LA SOLITUDINE DEI NUMERI PRIMI - Paolo Giordano

I matematici definiscono numeri primi gemelli due numeri primi separati da un solo numero pari, vicini ma mai a sufficienza per toccarsi davvero.
Così come accade a Mattia ed Alice, i due protagonisti dell'opera prima di Paolo Giordano, giovane scrittore torinese vincitore del premio Strega 2008, le cui esistenze si incrociano e si intrecciano senza mai toccarsi.
Mattia ed Alice hanno avuto un'infanzia difficile, segnata per entrambi da un episodio drammatico le cui conseguenze li accompagneranno per tutta la vita. La loro amiciza, prima, e il loro amore inespresso, poi, potrebbe essere l'ancora di salvezza a cui aggrapparsi per uscire insieme dal proprio guscio, ma nessuno dei due sarà in grado di fare il passo necessario per lasciare la fredda abitudine della propria solitudine.
Il mondo raccontato da Giordano è pieno di solitudini. Quello dei genitori, non in grado di comunicare con i propri figli, quello degli adoloscenti, alle prese con le prime sfide e le prime delusioni, quello di chi si sente diverso e si nasconde, quello di chi cerca disperatamente un amore. Ogni tanto però appaiono degli sprazzi di serenità che fanno sperare di non dover essere soli per sempre.
La scrittura e lo stile crescono man mano che i protagonisti diventano adulti, dal tono semplice e diretto dei primi capitoli si passa col procedere della narrazione ad un linguaggio sempre più strutturato e complesso, a testimoniare i cambiamenti nel modo di pensare e di vedere il mondo di Mattia e Alice.
Un buon libro, piacevole e ben scritto, che parla di giovani senza scadere nelle banalità, quelle che contradistinguono molti degli scrittori da classifica degli ultimi anni.

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