domenica 5 gennaio 2014

TETANO - Alessio Torino

Tetano è un romanzo di fiume, lo è però in una maniera strana. Solitamente nei romanzi di fiume, il fiume rappresenta la possibilità di fuga, una via per andare lontano, la possibilità di una scelta. In tetano di Alessio Torino, non è così e l'autore ce lo spiega chiaramente fin da subito. Il fiume intorno a cui la vicenda si svolge non sfocia da alcuna parte, viene infatti bloccato da un enorme diga che ne sbarra il corso. Su questo fiume 4 ragazzini di un piccolo paese (inventato) dell'Appennino decidono nel corso di un'Estate di costruire una zattera. L'idea di cercare la libertà e l'avventura, ma con il timore di dover affrontare la vita da soli lontano dalla sicurezza del proprio paese e della propria famiglia rappresenta chiaramente la dicotomia tipica dell'adolescenza: la voglia di crescere da una parte e la paura di farlo dall'altro. Tutto il romanzo è incentrato sulla vicenda della creazione della zattera e sulle peripezie dei 4 giovani protagonisti. Torino decide di utilizzare come narratore uno di loro, Corsi, l'unico che non vive stabilmente nel paese, da cui suo padre se ne è andato per studiare, ma torna lì solo per le vacanze estive. Corsi sarà anche l'unico dei 4 poi a organizzare la sua esistenza da adulto altrove, pur restando, forse ancora più degli altri, fortemente ancorato al paese e al fiume. Altro protagonista centrale della vicenda è Tetano che si aggiungerà al gruppo di amici solo nel momento in cui questi stanno per abbandonare il progetto dopo l'ennesimo fallimento. E' un ragazzino strano Tetano, un ragazzino che non parla con nessuno e che si caga volontariamente nei pantaloni. E' il ragazzino compatito da tutti e che gli adulti che gli stanno intorno hanno deciso di non far crescere. Suo padre è infatti morto in un'incidente nell'unica fabbrica della zona, ma nessuno glielo ha mai detto facendogli credere che sia in viaggio. Una menzogna che lo tiene bloccato alla sua infanzia e non gli permette di andare avanti con la sua vita.
Succederanno molte cose a questo gruppo di ragazzini nel corso dell'Estate in cui la vicenda si svolge, ognuno di essi avvierà il suo processo di crescita affrontando i propri dubbi.
La vicenda narrata è molto interessante, potrebbe sembrare il classico romanzo di formazione, ma Torino riesce a dargli un taglio che per certi versi si avvicina molto al thriller. Ho invece trovato un po' difficile la lettura, lo stile del giovane autore di Urbino, non è molto scorrevole, ma soprattutto non riesce a mantenere lo stesso tono per tutta la narrazione. Questo potrebbe non essere per forza un difetto, peccato che il cambio di stile, non sia sempre supportato da una vera necessità narrativa e renda la lettura un po' complessa.
Comunque un romanzo decisamente interessante.


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