lunedì 6 dicembre 2010

ZIA MAME - Patrick Dennis

Zia Mame è il romanzo più famoso dello scrittore statunitense Patrick Dennis. Pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1955, è stato riproposto in Italia nel 2009 con un notevole successo.
Al centro del romanzo c'è la fugura di Zia Mame, zitella newyorkese stravagante ed eccentrica che si trova a dover accudire il nipote rimasto orfano. Alle vicende dei due fa da sfondo la New York anni venti, scintillante e creativa. Pur avendo momenti fortemente esilaranti, il romanzo però non decolla mai. Gli episodi sono slegati tra di loro, come se fossero tanti racconti e anche lo stratagemma, molto ingegnoso, introdotto per tenerli insieme risulta essere forzato.
Si tratta comunque di un libro divertente e spensierato ed è impossibile non affezionarsi alla figura stravagante di Zia Mame.

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domenica 21 novembre 2010

L'AMORE NON GUASTA - Jonathan Coe

L'uomo è destinato ad essere solo. Questo è il messaggio che Jonathan Coe vuole lanciare al lettore con il suo secondo romanzo "L'amore non guasta". Tutti i personaggi che si muovono al suo interno, interagiscono tra di loro, dialogano ma sono sempre irrimediabilmente soli. L'unica speranza sembrerebbe essere un tocco d'amore (il titolo originale è infatti A touch of love). Ma l'amore per essere affrontato richiede coraggio e volontà, la volontà di uscire dal proprio guscio e mettersi in gioco con un'altra persona.
E' una storia irrimediabilmente triste, che non lascia alcuno spazio alla speranza.
Ciò che maggiormente conquista in questo breve romanzo di Coe è la sofisticata architettura narrativa. Il romanzo si sviluppa su due piani: le vicende reali di Robin e i 4 racconti da lui scritti. Racconti che completano e ampliano l'intreccio narrativo, aiutando a delineare meglio la figura psicologica del protagonista.
Pur essendo solo il suo secondo lavoro, la scrittura di Coe è già quella delle sue opere più conosciute. Una scrittura in grado di ricreare atmosfere e personaggi come solo il cinema sa fare e da cui è difficile staccarsi.
Non è probabilmente il libro con cui avvicinarsi a questo scrittore, ma chi già lo conosce ritroverà in esso tutti gli elementi che contraddistinguono la sua poetica.

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mercoledì 3 novembre 2010

IL GIOCO DEL TRONO - George R. R. Martin

Il formato della telenovela, si sa, è collaudato e redditizio ma è pure esigente, richiede un notevole dispendio di tempo e attenzione. Il Gioco del Trono, sebbene novela di tipo letterario e non televisivo, non fa eccezione. Tuttavia un autore acclamato come George Martin merita almeno di essere "assaggiato", prima di relegarlo nello scaffale delle inutili macchine da soldi. Ed è proprio in quell'istante che l'incantesimo dello "stregone" americano tesse la sua tela rendendoti una delle sue ormai innumerevoli vittime.
Sì perchè, telenovela o no, Martin possiede, dannazione, il dono della narrazione. E` metodico, preciso, nelle descrizioni, nella scelta dei tempi, nella coerenza degli eventi, incatena il lettore, lo ipnotizza, lo stimola a proseguire, a chiedersi cosa accadrà dopo.
Certo, qualcosa da obiettare c'è. I personaggi a volte tendono a correre ciechi verso il loro destino, un po' troppo tiranneggiati dalla mano del loro creatore. Al quale però non si può negare una certa equanimità nell'utilizzare il suo potere. Se di solito il romanziere tende a imporre agli eventi una direzione che favorisca il protagonista e l'appagamento del lettore, Martin tende invece a "maltrattare" uno e l'altro, conducendo magari a fini misere personaggi ai quali la maggior parte dei lettori si affezionerebbe. Dopotutto nessuno può lamentarsi che manchino i colpi di scena. E nemmeno che tanta severità sia gratuita. Se il corso degli eventi, nel mondo reale, condurrebbe alla dipartita di un personaggio, ebbene anche nella Terra dei Sette Regni vale la stessa regola, niente favoritismi, per nessuno.
E' forse questo aspetto che dona tinte fosche e austere a tutta la narrazione. Non c'è un eroe senza macchia, un vincente temerario, un romantico bonario. Tutti si mettono in gioco, il gioco del trono, appunto, rischiano se stessi, con il proprio ingegno, i propri mezzi, accettando il proprio destino, quale che sarà.
Peccato che, per sapere come andrà a finire, sarà necessario rompere il salvadanaio e comprare un'intera collana di libri. Ma, potete contarci, spenderò anche l'ultima monetina pur di vedere la parola FINE.

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giovedì 28 ottobre 2010

ACCABADORA - Michela Murgia

In sardo, «accabadora» è colei che finisce. Agli occhi della comunità, il suo non è il gesto di un'assassina, ma quello amorevole e pietoso di chi aiuta il destino a compiersi.
Ed è proprio un'accabadora la protagonista del romanzo di Michela Murgia, vincitore del Premio Campiello 2010. Dare un giudizio su questo romanzo non è facile. Il tema è sicuramente attuale. Eutanasia e testamento biologico sono discussioni aperte nella nostra società. L'ambientazione sarda è ricca di fascino e mistero. Ed è proprio nell'ambientazione il punto di forza di questo romanzo. L'autrice ci introduce a riti e tradizioni che ci appaiono ormai lontanissimi, e la Sardegna descritta sembra essere una terra mitica e lontana. Ho trovato invece poco inerenti a quanto si voleva raccontare e per certi versi eccessivi, gli eventi della parentesi torinese della protagonista. L'impressione che si ha è quella di alcuni spunti inseriti ma non chiusi. E viene da chiedersi se c'era veramente bisogno all'interno della storia di un ulteriore elemento di dramma così forte.
Quello che rimane alla fine è la fascinazione data dai riti descritti e la dolcezza del rapporto tra le due protagoniste.

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sabato 23 ottobre 2010

CANALE MUSSOLINI - Antonio Pennacchi

Vincitore del Premio Strega 2010, "Canale Mussolini" di Pennacchi svela una parte di storia di Italia ai più sconosciuta. Il romanzo racconta in prima persona la storia dei Peruzzi, una delle tremila famiglie che nel 1932 si trasferiscono dal nord Italia al Sud, dal Veneto alle paludi dell'Agro Pontino. Un esodo interno di dimensioni bibliche, una migrazione di senso inverso rispetto a quelle che avverrano negli anni seguenti. Nella lunga narrazione di Pennacchi si intrecciano gli effetti romanzeschi, la cronanca e gli eventi storico politici, il tutto narrata attraverso le vicissitudini delle diverse generazioni Peruzzi.
E' difficile non appassionarsi alle avventure di questa famiglia che vive uno dei periodi storici più bui del nostro paese.
Leggendo il romanzo mi sono ritrovata più volte a pensare alla strofa di De Gregori "La storia siamo noi, nessuno si senta escluso". La storia del nostro paese è fatta da famiglie come quelle raccontate da Pennacchi che volenti o nolenti si sono ritrovate a fare i conti con gli eventi che si presentavano loro, facendo magari delle scelte sbagliate, ma che in quei momenti non potevano essere altrimenti.

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domenica 17 ottobre 2010

I PILASTRI DELLA TERRA - Ken Follett

Non amo particolarmente gli autori che sfornano romanzi in serie tipo catena di montaggio. Per questo motivo non avevo ancora letto nulla di Ken Follett. Ma devo dire che I Pilastri della Terra mi ha piacevolmente sorpreso. Le vicende si svolgono nell’Inghilterra del dodicesimo secolo al tempo della costruzione della cattedrale di Kingsbridge. E sullo sfondo di questo immane lavoro architettonico si intrecciano le vite dei personaggi: Tom il costruttore, Philips il priore, Jack e Aliena e tutti coloro che ruotano intorno a loro.
La capacità narrativa di Follett è veramente impressionante, nonostante i numerosi personaggi e gli intrecci che li legano, la narrazione non ha mai un intoppo e tutto procede alla perfezione.
Le ricostruzioni fatte dall'autore della vita nei villaggi dell'Inghilterra medioevale sono realistiche e convincenti, così come quella della costruzione della cattedrale che rivelano l'amore dell'autore per l'architettura.
Ma la cosa più rilevante del libro, quella che più colpisce, è la passione dei personaggi nel perseguire il loro sogno, per quanto difficile questo possa essere, ricordandoci che ognuno di noi, se veramente lo vuole, può costruire la propria cattedrale di Kingsbridge.

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domenica 22 agosto 2010

LE CHIAVI DEL REGNO - Archibald Joseph Cronin

Un eroe atipico quello disegnato da Cronin, un prete cattolico che forse non possiede le "chiavi del regno", ma che di sicuro sa quale sia la strada che conduce alle porte del Paradiso. Il romanzo abbraccia tutta la sua vita, dall'infanzia alla vecchiaia, una vita basata sugli insegnamenti del Vangelo e che il nostro bravo padre di origini scozzesi Chisholm applica senza risparmio, spendendo tutte le proprie energie e risorse nel tentativo di diffondere la Parola di Dio.
Questa impostazione non deve però trarre in inganno. Siamo infatti di fronte a un personaggio sorprendente, lontano dallo stereotipo del bigotto o del fanatico. Al contrario questo intraprendente sacerdote conquista le folle per la sua ampiezza di vedute, grazie alla quale tutti gli orpelli che fanno da contorno alle tante dottrine nate sugli insegnamenti di Cristo vengono sintetizzati nei concetti di base, quelli che fanno riferimento all'amore fra i propri simili, al rispetto dei popoli, alla fratellanza universale. I metodi di Chisholm vanno quindi oltre le sterili elaborazioni del pensiero, a causa delle quali spesso si perdono di vista proprio i principi fondamentali, a favore di inutili dettagli che finiscono con l'intralciare se non addirittura impedire l'applicazione dei dettami religiosi.
E` questa forse la strada più difficile da percorrere per un uomo di fede al quale è più cara la sostanza che la forma, poiché sa, come testimoniato da una malinconia di fondo che permea tutto il romanzo, che dovrà lottare contro le incomprensioni dei suoi stessi compagni, impediti da una ben più misera profondità di vedute.
Allo stesso tempo però, finirà col godere dell'affetto delle persone più insospettate, un affetto sincero e commovente, in grado di superare qualunque barriera. Viatico verso il Paradiso di tutti gli uomini di buon cuore.

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giovedì 12 agosto 2010

E' NATA UNA STAR? - Nick Hornby

Quale futuro sognano solitamente i genitori per il proprio figlio maschio? Avvocato, architetto, calciatore. Nessuno immagina possa diventare una pornostar. Neanche Lynn, protagonista di "E' nata una star?" di Hornby, poteva farlo. Nello svolgersi del romanzo vediamo la donna e suo marito alle prese con questa improvvisa scoperta che li porterà a guardare con occhi diversi non solo il figlio ma tutte le persone che stanno loro intorno.
Il racconto procede tra dialoghi imbarazzati ma divertenti, fino ad un finale meno scontato di quello che ci si potrebbe immaginare. Battute piccanti e doppi sensi, mai volgari, rendono la lettura piacevole.
Consigliato a tutti quelli che vogliono trascorrere un'oretta divertendosi, senza dimenticare che ogni cosa, presa nel verso giusto, può essere affrontata e che non tutto ciò che sembra una tragedia effettivamente lo è.

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giovedì 22 luglio 2010

RESTI MORTALI – Laurell K. Hamilton

“Resti Mortali” di Laurell K. Hamilton è il secondo capitolo delle avventure della sterminatrice di vampiri Anita Blake, questa volta alle prese con l’incarico di risvegliare un morto molto antico. Questo risveglio comporta però un sacrificio umano e Anita si trova costretta a rinunciare, visto che và contro alla sua etica, non tutti però sono d’accordo con la sua scelta. Nel frattempo in città vengono commessi degli atroci omicidi che coinvolgono intere famiglie nelle proprie case. Non sapendo bene come agire, la Spook squad decide di chiedere l’aiuto di Anita per risolvere il caso. Un personaggio inquietante che incontriamo in questo libro è sicuramente la Senora, Dominga Salvador, risvegliante vudù, antagonista di Anita in questa avventura. Tra tutti i libri che ho letto della Hamilton questo è quello un po’ meno esaltante, anche se devo dire che mi sono ritrovato ipnotizzato da alcune pagine. In Italia è stato pubblicato dopo altri quattro, questo è il secondo in ordine di lettura, e quindi il confronto è stato difficile.

Buona lettura

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mercoledì 21 luglio 2010

NODO DI SANGUE – Laurell K. Hamilton

Se qualcuno mi chiedesse per quali personaggi non vedo l’ora di leggere qualche nuova avventura, beh... risponderei che sicuramente uno di questi è Anita Blake. Con “Nodo di sangue” di Laurell K. Hamilton cominciano le avventure di Anita, risvegliante di morti e cacciatrice di vampiri della città di St. Louis, che si trova ad indagare sulle morti sospette di alcuni vampiri per conto di Nikolaos, la master della città. A livello temporale le avventure della cacciatrice si svolgono ai giorni nostri, in un mondo in cui i ‘mostri’ esistono davvero e la gente ne è a conoscenza, hanno la loro religione, le loro attività economiche, vivono per così dire a stretto contatto con gli umani. In questo primo libro, oltre a cominciare a conoscere la nostra beniamina, vengono introdotti alcuni dei personaggi principali della serie come Jean-Claude, il classico vampiro ricco di fascino e buone maniere, direi quasi un po’ pomposo ma sicuramente di un certo spessore, ed Edward ‘La Morte’, l’unico essere umano di cui i mostri hanno paura...
Sono rimasto piacevolmente colpito da questo libro, perché trovo lo stile della Hamilton molto bello, ricco di quella parte descrittiva che ti fa rimanere incollato alle pagine, una serie di personaggi molto curati e storie avvincenti. Nel panorama delle scrittrici di questo genere letterario, direi che la Hamilton insieme alla Rice sono le migliori proposte per noi lettori.

Buona lettura

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lunedì 12 luglio 2010

GIORNI DI BATTAGLIA – Paco Ignacio Taibo II

Héctor Belascoarán ha sempre fatto l’ingegnere, ma un giorno stanco della solita monotonia decide di rinunciare alla carriera per il suo desiderio di libertà e decide di diventare un investigatore privato. “Giorni di battaglia” di Paco Ignacio Taibo II è l’inizio delle avventura di Héctor come detective a Città del Messico dove si aggira, del tutto indisturbato, uno strangolatore di donne, un serial killer, ‘El Cervelo’. E’ proprio un gran bel libro, quello che mi ha colpito di più oltre ai personaggi molto particolari che ruotano intorno a Héctor, tra cui meritano una citazione l'idraulico con cui divide l'appartamento e la misteriosa ragazza con la coda di cavallo, sono le sensazioni che l’autore riesce a trasmettere, i sapori, i colori di questa città sudamericana. Ci sono dei momenti che la sete che prova il personaggio, il caldo soffocante in città nell’ora di punta, riesci a provarli in prima persona, almeno a me è successo. Come sempre non vi parlo di un libro appena uscito e in vetta alle classifiche di vendita, ma di sicuro vi consiglio un libro che non dimenticherete tanto facilmente.

Buona lettura

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venerdì 25 giugno 2010

IL LIBRO DEL NUOVO SOLE - Gene Wolfe

Non si può certo dire che la saga del libro del nuovo sole sia una storia di facile lettura. Gene Wolfe utilizza una tecnica narrativa interessante, che spesso spiazza il lettore, lo illude dando l'impressione che il racconto prenda una certa direzione per poi sorprenderlo con un improvviso cambio di scena, una situazione inaspettata, un incontro ai limiti dell'assurdo. Probabilmente una seconda lettura permetterebbe di apprezzare al meglio certi passaggi che in prima battuta possono sembrare sconcertanti. Certo l'impegno non è leggero, l'opera ha un certo spessore anche in termini "fisici" ma di certo questo non è un romanzo da leggere come semplice svago. Merita un approccio paziente e curioso ma alla fine anche i palati esigenti trovarenno di che trarre soddisfazione.

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martedì 22 giugno 2010

DICE LO ZEN - Tsai Chih Chung

Un buon libro sa arrivare dritto al cuore e alla mente del lettore. "Dice lo Zen" ci riesce con estrema efficacia perché Tsai Chih Chung unisce con sapienza l'arte letteraria e grafica utilizzando la formula del fumetto per comunicare niente meno che i principi dello zen. Può sembrare un'impresa ciclopica o pretenziosa, tuttavia la facilità con cui raggiunge il lettore lo fa diventare quasi un saggio divulgativo, pur mantenendo le caratteristiche di immediatezza tipiche del fumetto. Divertente, interessante, sorprendente, questo lavoro rappresenta un eccezionale connubio fra due forme comunicative e il fatto che riesca così bene nell'intento anche presentando un argomento non certo leggero ne dimostra ulteriormente l'efficacia.


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giovedì 17 giugno 2010

MAD DOGS – James Grady

All’interno di un quadro classico di un’America dei giorni nostri, di un paese che ormai ha superato l’11 settembre, con le sue spie e le sue agenzie governative, si ambienta ‘Mad Dogs’ di James Grady. Non ci presenta il più scontato dei “super buoni” senza macchia e senza paura bensì cinque personaggi particolari, cinque soggetti diversi fra loro ma con qualcosa che li accomuna tutti. Hanno dedicato la loro vita a servire il Paese in cui credevano e adesso…per il loro Paese sono clinicamente pazzi, inutili, elementi da dimenticare. Ma qualcosa sta per cambiare. Il loro “strizzacervelli”, l’unica persona che forse riesce ancora a guardarli con occhi umani, viene assassinato: questa situazione inaspettata, che dovrebbe condurli a fine certa, dà invece loro la possibilità di riscattarsi, dimostrando che nonostante le pazzie, le paure annidate nelle loro menti, sono ancora in grado di riconoscere un imbroglio, sono ancora in grado di considerarsi operativi. Ci cattura non solo con la missione che sono decisi a portare a termine, ma soprattutto con il loro passato, coinvolgente, drammatico, in alcuni tratti anche troppo vicino alla realtà.

Buona lettura

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sabato 5 giugno 2010

IL GIOCO DELLA MOSCA - Andrea Camilleri

Ma quanto è spassoso questo libriccino! Andrea Camilleri ci e si diverte a mettere per iscritto una serie di aneddoti dai quali nascono altrettanti modi di dire, frasi fatte, proverbi e quant'altro, in uso dalle sue parti o che erano in uso e che vanno ormai perdendosi. Ed è proprio con l'intento di evitarne l'oblio che nasce Il gioco della mosca, per evitare che, seppur rappresentato da umili frasi popolari, un passato degno di essere ricordato vada perso nelle pieghe del tempo.
Simpatica l'idea di Camilleri di fare di questa piccola opera un trattato ordinato e metodico, ben lungi dall'essere una fredda elencazione di termini ma anzi un modo per riconoscere il giusto rispetto e soprattutto una cura affettuosa nei confronti di un'epoca per la quale Camilleri prova tanta tenerezza e forse anche un pizzico di nostalgia.

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giovedì 3 giugno 2010

IL FIGLIO DEL TEMPO – Isaac Asimov, Robert Silverberg

Un bellissimo libro di fantascienza “Il figlio del tempo” scritto da una coppia che non ha bisogno di presentazioni, a meno che non fate parte di quel gruppo di “ignorantelli” che non conosce due giganti del settore, Isaac Asimov e Robert Silverberg. Narra la storia di un bambino di Neanderthal che viene rapito dal suo tempo e dalla sua tribù e si ritrova catapultato nel ventunesimo secolo, solo e inconsapevole che una potente società di ricerche l’ha richiamato dal suo tempo per trasformarlo in una cavia da esperimento. Anche nella fantascienza ritroviamo un aspetto romantico o comunque commovente come il rapporto che si viene a creare tra il bambino e Edith, infermiera professionale che si occupa di lui. Evito di soffermarmi sul fatto che è ben scritto e mai noioso, perché è scontato visti gli autori, forse un giudizio un po’ di parte ma se non vi va bene potete sempre commentare…
Leggetelo, non ne rimarrete delusi.

Buona lettura

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mercoledì 2 giugno 2010

MEMORIE DI UN CUOCO D’ASTRONAVE – Massimo Mongai

Se vi piace la cucina e siete amanti dei viaggi spaziali, l’unica soluzione è iniziare la lettura delle “Memorie di un cuoco d’astronave” di Massimo Mongai. Ero in cerca di qualcosa di divertente ma non banale e ho trovato questo libro in una bancarella di libri usati, mai ho investito così bene 2 euro. E’ un Premio Urania del 1997, già questo indica che per le mani non ho un semplice libro di fantascienza, parla delle avventure in giro per le galassie del cuoco Rudy “Basilico” Turturro, personaggio molto divertente, spassoso, a cui piace godersi la vita con la buona cucina e non solo. All’interno si trovano delle ricette tratte dal Manuale di cucina di Rudy, interessante la versione terrestre, le altre non ve le consiglio. Non saprei che altro aggiungere, quindi leggetelo.

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martedì 1 giugno 2010

I LIBRI DI LUCA – Mikkel Birkegaard

Sono sempre molto attratto dai libri che parlano di libri, in cui i personaggi sono i lettori, le librerie lo scenario dove recitano i personaggi. Per questo motivo ho comprato “I libri di Luca” di Mikkel Birkegaard, autore danese che ambienta questo suo primo libro proprio a Copenaghen. L’inizio è intrigante, questa piccola libreria antiquaria di proprietà di Luca Campelli, la sua morte in circostanze misteriose, l’arrivo del figlio che suo malgrado si trova a dover gestire l’impresa di famiglia e collaborare con alcuni strani personaggi. Poi però il libro perde un po’ di mordente, a volte tra i vari colpi di scena si rischia di perdersi, oppure leggi velocemente una serie di pagine perché alla fine non stanno dicendo nulla di troppo importante. Nonostante tutto, nel complesso, l’ho trovato un buon libro, se vi interessa l’argomento può valerne la pena.


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lunedì 31 maggio 2010

IL LEONE DI MACEDONIA - David Gemmell

Ed eccomi qui a parlarvi di un libro decisamente bello, per gli amanti del genere si intende, si tratta de “Il Leone di Macedonia”. Il primo di due volumi che compongono il ciclo “Antica Grecia” di David Gemmell. Forse non è la saga che ha portato al successo lo scrittore e probabilmente è meno conosciuta del ciclo dei Drenai, ma una volta iniziato è difficile staccarsi. Tra storia e mito ritroviamo in questo libro le gesta dell’eroe greco Parmenion, che anche le cronache ufficiali hanno un po’ dimenticato, dalla sua nascita ripercorriamo tutte le difficoltà affrontate per diventare un grande guerriero. Un romanzo che intreccia sia l’aspetto storico che quello fantasy in un preciso equilibrio, quasi 600 pagine di vero piacere.
A breve inizierò il secondo volume “Il principe nero”, in cui vedrò coinvolto un altro grande personaggio storico, ma questa sarà un’altra recensione.

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domenica 30 maggio 2010

LA SAGA DELL'IMPERO "WA" - Sean Russell

Uno scenario atipico quello tratteggiato da Sean Russell per questo fantasy in salsa orientale. L'impero Wa è modellato sui grandi regni cinesi e nipponici di epoca medievale, così come i personaggi, i conflitti e le credenze mistico-religiose dell'epoca. Chi ha amato i film di genere usciti negli ultimi anni al cinema non potrà non apprezzare questo ciclo di romanzi, nei quali Sean Russell si dimostra profondo conoscitore della civiltà orientale e abile tessitore di intrighi. Interessante e piacevole.

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mercoledì 19 maggio 2010

TRILOGIA DEI DRAGONIERI DI PERN - Anne McCaffrey

Negli ultimi tempi si è assistito a un crescente interesse nei confronti dei draghi, creature mitologiche protagoniste della saga di Anne McCaffrey il cui fascino, a giudicare dai titoli al cinema o in recenti romanzi fantasy, continua ad influenzare l'immaginario collettivo. Il pubblico sembra essere dedito a una sorta di ricerca di affetto nei confronti di un compagno immaginario che si vorrebbe dotato di intelletto e autodeterminazione ma allo stesso tempo fedele e docile come un cane. Caratteristiche che poco si conciliano con un mostro sputafuoco e gigantesco, un rettile dotato di una saggezza superiore con l'irresistibile tendenza ad accumulare tesori di cui diventa gelosissimo custode.
E` l'eterna attrazione che proviamo per la bestia dai terribili poteri ma che vorremmo allo stesso tempo imparare a conoscere e addomesticare, un istinto che ha probabilmente radici profonde nel nostro essere, in cui il sesso gioca un ruolo importante.
Al di là delle motivazioni con le quali Anne McCaffrey abbia scritto la sua saga sui dragonieri di Pern, ciò che viene fuori da questa trilogia è l'ammirazione che l'autrice prova nei confronti di queste creature, dalle quali tra l'altro dipende la sopravvivenza del genere umano nel lontano mondo alieno sul quale vivono. Le imprese a cui sono chiamati questi esseri speciali tuttavia non bastano a restituire loro la giusta dimensione che altri racconti invece efficacemente consegnano, siano essi brutali e terrificanti, saggi e ammirevoli, leggendari e invincibili.
Sul mondo di Pern essi vengono relegati al rango di animali addomesticati, asserviti alle necessità della razza umana, da essi amati dell'amore che si può nutrire per una meraviglia tecnologica, non già per una creatura della quale si ammira e si teme la superiorità fisica e mentale. Troppo poco per chi ha provato timore e meraviglia di fronte all'astuzia e alla potenza di Smaug o dei draghi di Terramare.


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martedì 11 maggio 2010

FLINX NELLA TERRA DI MEZZO - Alan Dean Foster

Guardando Avatar e le foreste del pianeta Pandora, viene subito in mente il mondo arboreo in cui Alan Foster ambienta l'avventura di Flinx e del suo piccolo drago domestico. Personaggio dotato di poteri psichici, Flinx è un eroe atipico, lontano anni luce da certi spacca-montagne, molto più attirato dai misteri dello spazio e animato da una curiosità insaziabile, soprattutto quando questa gli permette di stare lontano dai suoi simili, coi quali fatica a trovare sintonia. Simili che, più lui si allontana, più loro gli vanno dietro, come quelli che, in questo episodio fra i tanti vissuti dal nostro, finiscono però col trovare guai molto grossi.
A metà strada fra l'azione e lo splatter, Foster inscena un'avventura tutto sommato avvincente, scritta con piglio sicuro e spedito, dove ciò che emerge è la rovina incontro alla quale va l'ottuso dai modi bruti a differenza dell'uomo umile e quindi curioso, che vuole capire e non necessariamente farsi capire e che migliora la propria esistenza aumentando la conoscenza, il rispetto e l'ammirazione per ciò che lo circonda, scoprendo quanto di sorprendente e interessante si possa nascondere anche dietro le realtà più spaventose.

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venerdì 7 maggio 2010

UN'OTTIMA ANNATA - Peter Mayle

I profumi e i sapori di una calda e affascinante Provenza fanno da cornice a "Un'ottima annata" di Peter Mayle. La storia di Max Skinner, giovane brillante abituato alla frenetica vita della City londinese, che di colpo si ritrova a improvvisarsi produttore di vino tra le colline del Luberon. Da questo libro è stato tratto, nel 2006, l'omonimo film di Ridley Scott con Russel Crowe; se non avete avuto occasione di vederlo, allora vi consiglierei di dedicare un pò del vostro tempo alla lettura di questo romanzo. Secondo me, per certi aspetti, è più il luogo dove si svolgono i fatti che non la storia a trasmettere le vere emozioni, ma nel complesso è un libro che si lascia leggere.
Alla fine magari non vi ricorderete di Max, ma di certo vi verrà voglia di fare un giro in Provenza.

Buona lettura

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giovedì 6 maggio 2010

LA REGINA D'INVERNO - Boris Akunin

In un affascinante spaccato della Russia di fine Ottocento si svolge "La Regina d'Inverno" di Boris Akunin, primo romanzo della serie di avventure dell'investigatore Erast Fandorin. Il nostro giovane investigatore si troverà presto coinvolto a indagare su uno strano suicidio a prima vista di carattere passionale, ma ben presto le cose si complicano tra organizzazioni internazionali di dubbia moralità e giovani aristocratici moscoviti annoiati. Se siete amanti dei gialli sarà impossibile non affezionarsi a questo personaggio, che nulla ha da invidiare ai più classici investigatori belgi e francesi di cui sempre si parla e che forse si tende un pò troppo a osannare.

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mercoledì 5 maggio 2010

TUTTI GIU' PER TERRA - Giuseppe Culicchia

Pur essendo stato scritto nel 1994, Tutti giù per terra, romanzo di esordio di Giuseppe Culicchia, rimane ancora fortemente attuale. Le vicende del giovane protagonista Walter offrono una chiara visione della quotidianità dei ragazzi dei giorni nostri. Si tratta di un ragazzo normale, con le tipiche paranoie di un ventenne che non trova una collocazione nel mondo e che si vede rimbalzare da quelle istituzioni, università e famiglia in testa che dovrebbero invece aiutarlo nel suo percorso di crescita. Culicchia traccia il ritratto di una generazione incerta sul proprio futuro e schiacciata dalle pressioni sociali e dai valori dominanti che si impongono a tutti indistintamente. Walter si sente schiacciato da questi stereotipi e prova a ribellarsi senza però trovare aiuto in chi gli sta intorno e affrontando da solo le difficoltà che gli si presentano.
L'autore è impietoso verso il mondo universitario, ci descrive facoltà anonime e spersonalizzate, piene di studenti parcheggiati, di professori assenteisti e di assistenti, che per pochi soldi, portano avanti il loro lavoro. Un'università senza alcuna possibilità di dialogo e in cui l'apprendimento è ridotto a semplici nozioni da imparare su libri di testo costosissimi anche in fotocopia. Il romanzo è ambientato tra gli anni '80 e '90, ma è difficile pensare che qualcosa possa essere cambiato.

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martedì 4 maggio 2010

L'OCCHIO DEL MONDO - Robert Jordan

L'occhio del mondo è il primo volume di una saga di proporzioni monumentali conosciuta come La ruota del tempo, composta da una dozzina di romanzi, ciascuno dei quali della dimensione di circa 800 pagine. Bisogna dare atto a Robert Jordan del coraggio dimostrato nell'intraprendere un'opera di così vaste dimensioni, sia per la difficoltà nel mantenere la trama sotto controllo, sia per l'impegno in senso temporale necessario per produrla, visto che gli ha dedicato tre lustri della sua vita, senza peraltro riuscire a completarla.
La prima cosa che appare evidente, non appena ci si approccia alla lettura è l'intento dell'autore di avvicinarsi al mito di Tolkien, la cui incredibile abilità nel ricreare un mondo tanto fantastico quanto dettagliato sia sul piano spaziale che temporale, ha influenzato generazioni intere di scrittori. Robert Jordan non fa eccezione ma più di altri spinge al massimo il livello di profondità del dettaglio, costruendo un'ambientazione eccezionalmente ricca e complessa nella quale inscenare la propria storia.
Resta però un certo disappunto quando, giunti in fondo a un tomo già piuttosto voluminoso, non si sente alcun desiderio di sapere cosa succederà nei prossimi dieci. E` la delusione che deriva dallo scoprire che la cornice è più bella del quadro in essa contenuto, dall'aspettativa frustrata di una promessa non mantenuta, quella di una nuova, grande saga fantasy che reggesse il confronto con l'intramontabile Signore degli Anelli.
Purtroppo però non è così. La trama sa di già visto fin dal primo capitolo, i personaggi sembrano imitarne altri senza essere convincenti, l'eroe di turno non sa parlare al cuore del lettore e in definitiva non ci importa nulla sapere come la sua storia andrà a finire. Insomma, un vero peccato.

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lunedì 3 maggio 2010

CIRCOLO CHIUSO - Jonathan Coe

In Circolo Chiuso, seguito de La banda dei brocchi, Jonathan Coe ci racconta la Gran Bretagna di questi tempi. Attraverso le vite dei suoi protagonisti Coe traccia un perfetto affresco politico e sociologico del decennio appena trascorso. Ci sono le Torri Gemelle e la crisi industriale. C'è Blair e i dubbi dell'opinione pubblica inglese sull'intervento in Iraq. Tutto questo intrecciato alla perfezione con le vicende quotidiane dei personaggi, quarantenni alla ricerca di un equilibrio, che vedono cadere uno alla volta tutti i capisaldi della loro adolescenza. Rispetto al precedente lavoro di Coe, Circolo Chiuso può essere considerato il romanzo della disillusione, della consapevolezza di come molte delle speranze dell'adolescenza devono poi scontrarsi con la realtà del mondo da adulti.
La capacità di Coe di emozionare e coinvolgere deriva proprio dall'universalità delle sue storie, sono vicende umane come tante, normali percorsi di chi deve venire a patti con i suoi sogni e i suoi ideali. A ciò si affianca un'abilità di scrittura notevole, caratterizzata dall'utilizzo di un linguaggio moderno molto vicino alle nuove forme di scrittura introdotte dagli SMS o dalle e-mail.
Un libro che lascia sicuramente il segno.

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domenica 2 maggio 2010

ROSSA - Giorgio Scerbanenco

Ciò che colpisce di Scerbanenco, fin dalle prime pagine, è la sicurezza e "competenza" che dimostra nel raccontare la sua storia. Lo stesso incontro con Rossa, lo sbocciare della passione fra lei e il protagonista, viene spiegato con le parole di chi ha vissuto quelle sensazioni sulla propria pelle e con tanta forza da sapere bene di cosa sta parlando.
Non si tratta quindi di una consapevolezza di tipo tecnico ma passionale, attraverso l'esperienza. La passione domina i comportamenti dei personaggi di Scerbanenco, li rende ciechi e sordi alla ragione, si abbandonano al fato, prigionieri della loro incapacità di ribellarsi all'istinto. Quando un uomo si trova in una certa situazione, deve reagire in un certo modo e nulla potrà distoglierlo, anche se questo lo porterà alla rovina.
Scerbanenco dà ai propri personaggi l'illusione di poter gestire la propria vita, di migliorarla grazie ai propri sforzi. Tuttavia il destino si frapporrà con la sua carica distruttiva e insuperabile e loro lo sanno. Essi sanno sempre che, qualunque sia l'impegno che ci potranno mettere, accadrà un evento che allontanerà i loro sogni, vanificando ogni tentativo. Da qui il fatalismo, una vita da vivere alla giornata, un abbandonarsi all'ineluttabile destino di rovina.
Eppure Scerbanenco dà sempre loro una via di fuga, una possibilità, un modo per uscirne "puliti". E questa possibilità passa attraverso la ragione. La passione che dà gli stimoli, che è il motore della quotidianità, deve essere sapientemente dosata o rischia di trascinarci in un vortice, un pauroso vortice.
La vita richiede equilibrio, un sapiente dosaggio di ingredienti, al fine di realizzare i propri sogni, anche se questo dovesse richiedere dei sacrifici.

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sabato 1 maggio 2010

LA BIBLIOTECA DEI MIEI SOGNI - Julie Highmore

Scoperto quasi per caso durante una visita in libreria, "La biblioteca dei miei sogni” di Julie Highmore, narra di un progetto della biblioteca comunale di creare un gruppo di lettura, credo di non essere l’unico amante dei libri a cui piacerebbe far parte di un gruppo del genere. I personaggi sono semplici, ma allo stesso tempo piacevoli, le loro storie sono abbastanza comuni ma messe nella stessa stanza hanno una buona resa. Interessante la scelta dei libri citati dal gruppo, che sono un ottimo spunto per nuove letture.
Sicuramente abbiamo per le mani un romanzo "leggero" ma non per questo lo definirei un libro "da spiaggia".
Il titolo originale è “Pure Fiction” ed è l’unico ad essere stato tradotto, anche se esistono altri otto titoli di questa scrittrice.

Buona lettura

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sabato 20 marzo 2010

MOON PALACE - Paul Auster

Protagonista in Moon Palace di Paul Auster è il viaggio.
Il viaggio, tema tipico della letteratura americana, segna infatti il destino di tutti i personaggi del romanzo. Quello principale è M.S. Fogg, giovane studente che si ritrova, dopo una serie di peripezie, a mettersi al servizio di Thomas Effing, un ottuagenario costretto sulla sedia a rotelle, pieno di fissazioni e di strani ricordi. Sarà proprio per seguire questi ricordi che si ritroverà coinvolto in un viaggio che lo cambierà per sempre.
La prima parte del romanzo fa veramente ben sperare, la figura dello zio che lascia in eredità ben 1492 libri al nipote è di quelle che incanta e affascina. Ma man mano che la storia prosegue l'intreccio diventa sempre più paradossale e le coincidenze che portano i personaggi ad incontrarsi quasi incredibili.
E' chiaro l'intento dell'autore di evidenziare l'importanza del destino nella nostra esistenza e mostrare ai lettori come eventi insignificanti possono condurre a conseguenze che cambiano la vita. Ma nel tentativo di seguire questa idea si lascia spesso prendere la mano.
Auster dà molta importanza al potere della parola scritta. L'immagine del protagonista di Moon Palace che vende i libri per procurarsi del cibo, ma prima di farlo li legge tutti, li divora come se fossero quelli a dargli il reale sostentamento, rappresenta il valore della letteratura per Auster. Anche in questo caso però, nel tentativo di far arrivare al lettore questo concetto, infarcisce il suo romanzo di racconti e testi scritti assolutamente improbabili e di nessun aiuto allo svolgersi della storia.
Quella che si salva è la capacità di scrivere di Auster, con poche parole e dialoghi stringati riesce a delineare personaggi e ambienti in maniera molto vivida.

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lunedì 8 marzo 2010

CHE LA FESTA COMINCI - Niccolò Ammaniti

In Che la Festa Cominci Ammaniti prova a tracciare un ritratto grottesco dell'Italia di oggi. Per farlo ambienta la vicenda a Villa Ada durante l'evento mondano dell'anno a cui partecipano i tipici personaggi che invadono i nostri media: calciatori, politici da quattro soldi, faccendieri, veline e cantanti. L'idea è sicuramente buona, e l'inizio del libro è fulminante. Ma con il procedere delle pagine, tutte le aspettative vengono deluse. Il racconto si trasforma in una versione delirante di Jurassik Park senza verve ironica e talmente ridicolo da non essere neanche più grottesco.
Come sempre la scrittura di Ammaniti è di alto livello, il libro è scorrevole e si fa leggere. Peccato però che questa volta non ci sia niente non solo della poesia ma anche del realismo dei suo romanzi migliori.

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mercoledì 3 marzo 2010

SCINTILLE - Gad Lerner

La cosiddetta "questione" mediorientale è talmente intricata da richiedere uno studio approfondito. Gad Lerner, nel suo Scintille, ci prova non analizzando testi e documenti bensì attraverso la ricerca delle proprie origini. Dando ascolto a un'intima necessità, quella di fare chiarezza nel passato della propria famiglia, tenta di dare un nome e una collocazione ai luoghi nei quali hanno vissuto nonni e genitori, giungendo a visitarli di persona, a respirarne l'atmosfera, a coglierne se possibile l'essenza.
Ne emerge un affresco così variopinto da essere disorientante, non è facile infatti districarsi fra i molti nomi che hanno fatto la loro comparsa nella vicenda umana dei Lerner e soprattutto fra le numerose città nelle quali hanno vissuto. Ma ciò che fa di quest'opera un lavoro interessante non è tanto il racconto delle storie familiari, sulle quali peraltro Gad Lerner si sofferma per il tempo strettamente necessario a dare un filo logico al racconto, quanto il tentativo di dare una misura alla forza con la quale le vicende storiche del secolo scorso hanno influito su di essi.
Per una famiglia ebraica la cui esistenza si dipana nel corso di un secolo dai lussureggianti paesaggi libanesi alle grigie lande ucraine, il confronto con gli anni dell'olocausto prima, con lo stato israeliano dopo e la questione palestinese adesso, è inevitabile. Gad e il ramo della famiglia da cui proviene, hanno avuto la possibilità, per una serie di circostanze, di vivere questi momenti storici distanti dai luoghi in cui avvenivano, sia geograficamente che psicologicamente. Ed è proprio questa casualità che permette a uno dei giornalisti più conosciuti del nostro paese di porsi domande, di togliersi curiosità, di fare valutazioni nel modo più obiettivo possibile o comunque più obiettivo di quanto sarebbe lecito aspettarsi da chi ha visto plasmare il proprio passato dalle tragedie di un secolo della cui follia ci portiamo ancora appresso dolorosi strascichi.

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martedì 16 febbraio 2010

IL DOTTOR ZIVAGO - Boris Pasternak

Come ogni scrittore russo che si rispetti, anche Pasternak propone una storia dal sapore epico. Il fatalismo trasuda da ogni pagina, impregna tutta la vita del dottor Zivago, così come quella di coloro che ruotano intorno alla sua orbita. Accettare il proprio destino con così quieta rassegnazione significa riconoscere la propria impotenza nel plasmare il futuro. Tuttavia questo non significa automaticamente essere inetti. Il dottor Zivago passa l'intera propria esistenza nel tentativo di migliorare la propria condizione di vita, soprattutto di realizzare il suo più grande sogno, quello di scrivere e vivere della propria creatività e conoscenza. Ma la sua esistenza sarà sempre osteggiata da difficoltà esterne alla propria sfera di influenza, vittima di movimenti di portata cosmica che lo travolgono. Zivago, senza saperlo, è un eroe e sopravviverà a ogni bufera, sempre schiacciato da eventi apparentemente incontrastabili eppure sempre in grado di rialzarsi e ricominciare. Zivago incarna la vittoria dell'uomo sulle ideologie, le quali, pensate per dare ordine all'umana esistenza, finiscono fatalmente per schiacciarlo, troppo infarcite di alti intenti e poco inclini ad occuparsi dei bisogni più quotidiani ma anche più importanti: l'amore, la fame, la salute. Tutto ciò che è istituzionalizzato e che tenta di dare un ordine all'esistenza umana, finisce inevitabilmente col fallire di fronte a queste esigenze basilari. Solo una cosa può rappresentare un riferimento per l'Uomo moderno e cioè il Dio cristiano, in particolare il Cristo, l'unico modello al quale ispirarsi. L'unico al quale chiedere perdono e comprensione nel momento in cui il mondo in cui viviamo non può concederlo.

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sabato 6 febbraio 2010

PER CHI SUONA LA CAMPANA - Ernest Hemingway

Il miglior pregio di Hernest Hemingway è quello di saper raccontare una storia dando l'impressione di conoscere perfettamente l'argomento di cui racconta. Vien da sé quindi che, anche in Per chi suona la campana, la sensazione si rinnovi fin dalle prime pagine.
Il suo stile ruvido, sanguigno coinvolge tutti i sensi, si annusano odori, si assaggiano sapori, si tastano cose e persone. Le mani hanno calli, le camicie sono sudicie, il vino stordisce, le armi assordano, la paura torce le budella.
Hemingway traduce con la mente ciò che sente con la pancia, filtrando le sensazioni attraverso le sue proprie esperienze, tracciando immagini forti, dai contrasti netti, con contorni nitidi e colori sgargianti.
Uno stile diretto, dal ritmo incalzante, serrato che prende alla gola e colpisce dritto al cuore.

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sabato 23 gennaio 2010

LA CITTA' DELLE BESTIE - Isabel Allende

La città delle bestie, primo libro di una trilogia scritta da Isabel Allende per i ragazzi, è il classico romanzo di formazione. Alex, protagonista della vicenda, è un giovane ragazzo americano che, per una serie di coincidenze, si ritrova a partecipare con la nonna ad una spedizione nel bel mezzo dell'Amazzonia. Lo spunto è di per se interessante: la natura incontaminata, una civiltà sconosciuta da difendere dalle brame di possesso dell'uomo moderno. Ma l'Allende si perde in risvolti assurdi, infarcendo la vicenda di immagini mistiche e figure magiche pressoché inutili allo svolgersi della vicenda.
L'intento didattico, l'intenzione di mostrare ai ragazzi d'oggi l'importanza della natura e l'aridità causata dall'eccessivo attaccamento ai beni materiali, induce la scrittrice ad adottare una narrazione di tipo favolistico che le impedisce però di approfondire i caratteri dei personaggi, rendendoli poco credibili, quasi delle macchiette.
Un buon libro per ragazzi, ma non certo per chi ama le epopee familiari e la capacità dell'Allende di creare atmosfere e personaggi indimenticabili.

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mercoledì 20 gennaio 2010

LA CASA DEL SONNO - Jonathan Coe

La casa del sonno di Jonathan Coe è un libro ipnotico in cui passato e presente si incrociano senza soluzione di continuità ma, grazie alla bravura dell'autore, senza che il lettore perda mai il filo.
La vicenda raccontata da Coe è ambientata in una casa, ora sede di una clinica di ricerche sui disturbi del sonno, in cui sono vissuti tempo addietro alcuni studenti, quando l'edificio era adibito a dimora universitaria. Proprio le storie di questi studenti e i loro percorsi personali sono l'ossatura del romanzo con continui flashback e salti temporali che ammantano il tutto di un'atmosfera di sogno.
Il tema dominante è quello dell'identità, i personaggi sono descritti in quella fase della vita dove ognuno di noi ha definito la propria esistenza in termini di lavoro, sogni e gusti sessuali. Tutti questi aspetti si presentano nei diversi personaggi e ne caratterizzano le scelte.
E' impossibile non amare questo libro, caratterizzato da una scrittura fluida e avvincente e da personaggi appassionanti e appassionati e dove i piani di lettura si intersecano rilevando sempre nuovi elementi e particolari.
Un libro da leggere e rileggere.

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lunedì 18 gennaio 2010

LA RAGAZZA CHE GIOCAVA CON IL FUOCO - Stieg Larsson

Raramente il secondo volume di una trilogia mantiene il livello del precedente. La ragazza che giocava con il fuoco, secondo episodio della Millennium Trilogy del giornalista e scrittore svedese Stieg Larsson, è l'eccezione che conferma la regola. Continua anche in questo secondo volume la critica aspra alla società scandinava, e la denuncia delle violenze di cui le donne sono sistematicamente vittime. Ma esattamente come in Uomini che odiano le donne, ciò che tiene il lettore incollato alle 750 e più pagine del romanzo, non è tanto l'opera di denuncia sociale, quanto le figure dei due protagonisti. Larsson, attraverso un ottimo lavoro di descrizione, riesce a far sì che i due personaggi riescano a materializzarsi davanti agli occhi del lettore con tutte le loro sfaccettature. Ancora più che nel romanzo precedente a dominare la scena è Lisabeth Sander che si troverà coinvolta in un'inchiesta di triplice omicidio che ci porta a scoprire il suo inquietante passato.
A Lisabeth si affianca il giornalista Mikael Blomkvist, sempre più alter ego di Larsson stesso e tutta una serie di personaggi minori ma non per questo meno delineati e significativi.
Unica pecca il finale, un po' "tirato", ma non per questo meno appassionante e avvincente.

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Guarda questo speciale di Rai Storia sulla Millennium Trilogy:


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sabato 16 gennaio 2010

IL BAMBINO CON IL PIGIAMA A RIGHE - John Boyne

Protagonisti del romanzo di John Boyne sono due bambini separati da un filo spinato senza capirne il motivo e senza intuire la barbarie che ha creato quel filo spinato.
Partendo dalla storia di Bruno, bambino tedesco figlio del comandante di Auschwitz, e dalla sua amicizia con Shmuel, unico altro bambino della sua età, che indossa un pigiama a righe e vive dall'altra parte del recinto, Boyne ci offre un punto di vista diverso sulla tragedia dell'olocausto. Il punto di vista dei bambini cui non interessa capire ciò che in fondo nemmeno un adulto può capire.
La scelta di rappresentare la vicenda come una favola, anche nell'impaginazione, rende maggiormente evidente il contrasto tra l'innocenza dei bambini e il terribile periodo storico a cui gli avvenimenti fanno riferimento.
Il finale inatteso e sconvolgente lascia al lettore un senso di impotenza e incredulità che ancora continua ad assalirci quando ricordiamo che il genere umano è capace di macchiarsi di tali crudeltà.

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