In Circolo Chiuso, seguito de La banda dei brocchi, Jonathan Coe ci racconta la Gran Bretagna di questi tempi. Attraverso le vite dei suoi protagonisti Coe traccia un perfetto affresco politico e sociologico del decennio appena trascorso. Ci sono le Torri Gemelle e la crisi industriale. C'è Blair e i dubbi dell'opinione pubblica inglese sull'intervento in Iraq. Tutto questo intrecciato alla perfezione con le vicende quotidiane dei personaggi, quarantenni alla ricerca di un equilibrio, che vedono cadere uno alla volta tutti i capisaldi della loro adolescenza. Rispetto al precedente lavoro di Coe, Circolo Chiuso può essere considerato il romanzo della disillusione, della consapevolezza di come molte delle speranze dell'adolescenza devono poi scontrarsi con la realtà del mondo da adulti.
La capacità di Coe di emozionare e coinvolgere deriva proprio dall'universalità delle sue storie, sono vicende umane come tante, normali percorsi di chi deve venire a patti con i suoi sogni e i suoi ideali. A ciò si affianca un'abilità di scrittura notevole, caratterizzata dall'utilizzo di un linguaggio moderno molto vicino alle nuove forme di scrittura introdotte dagli SMS o dalle e-mail.
Un libro che lascia sicuramente il segno.
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