domenica 26 giugno 2011

APERTO TUTTA LA NOTTE - David Trueba

Una famiglia non è la semplice somma dei suoi componenti ma il modo in cui questi vivono, interagiscono e stanno insieme. Questo è quanto prova a spiegarci David Trueba in "Aperto tutta la notte". Al centro della narrazione dello sceneggiatore madrileno è la numerosa e caotica famiglia Belitre, che nel corso di una torrida estate madrilena si trova a traslocare in una nuova casa.
Trueba ci presenta una carrellata di personaggi grotteschi e surreali ognuno di loro alle prese con problemi esistenziali e drammi di vario tipo che troveranno la loro composizione solo all'interno del nucleo famigliare.
L'autore attraverso le esagerate avventure dei Belitre ci offre diversi spunti di riflessione: la crisi di mezza età dei cinquantenni, l'incapacità degli adolescenti di accettarsi e farsi accettare, la difficoltà nell'amare e nell'innamorarsi. La sua capacità è quella di farlo in maniera ironica, strappando sempre e comunque un sorriso al lettore.

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giovedì 16 giugno 2011

LA SONATA A KREUTZER - Lev Tolstoj

Questo racconto di Tolstoj, che non ha nulla a che vedere, se non marginalmente, con la Sonata a Kreutzer, è in realtà più un dialogo (ancor più un monologo) fra i due protagonisti. L'argomento trattato è la vita di coppia, che Tolstoj tenta di spiegare, ovviamente dal suo piuttosto radicale punto di vista. A prescindere dalle opinioni di ciascuno, bisogna dare atto al grande maestro russo del coraggio dimostrato nell'affrontare un argomento complicato come questo, dove ognuno ha la propria visione delle cose, tutti sono convinti di avere ragione ma soprattutto nessuno possiede veramente una teoria chiara e razionale per spiegare l'amore, un po' quello che succede quando si tenta di convincere qualcuno dell'esistenza di dio o degli ufo.
Tolstoj tenta di applicare, come è giusto che sia, un procedimento filosofico per trovare il senso dell'amore fra un uomo e una donna, per capire perché esso sia necessario o al contrario inutile, come influisca la società nei rapporti coniugali, quanto c'è di istinto, quanto c'è di raziocinio.
A riprova del fatto che l'argomento è tutt'altro che banale, lo stesso autore ha ritenuto necessario aggiungere una corposa postfazione, nella quale tenta di chiarire ulteriormente i concetti che ha cercato di rappresentare nel racconto.
Ne emerge una condanna senza appello della pratica sessuale, attività distruttiva e alienante, vera causa dei drammi umani, che porta un uomo e una donna ad unirsi e a condannare se stessi a una vita di litigi, di incomprensioni, di sofferenze. La concezione ludica del sesso viene abolita a favore di una più "sana" astensione, pratica attraverso la quale tentare l'ascesa alla purezza d'animo e quindi alla beatitudine celeste. L'atto sessuale deve quindi essere relegato a semplice necessità riproduttiva, al pari degli animali, impedendo che diventi motivo di attrazione fra uomo e donna e quindi di rovina della loro esistenza.
Questa visione negativa dei rapporti fra uomini e donne è spiazzante, soprattutto perché è priva di quegli elementi ossessivi e morbosi di certe dottrine, la cui condanna è più mirata alla conquista del controllo della mente, che alla ricerca del benessere e, in ultimo, della realizzazione dello spirito. L'approccio è, appunto, filosofico, non religioso nè oscurantista bensì assolutamente razionale. Certo è un'opera che offre spunti di riflessione e di discussione. In alternativa si può parlare degli ufo, ma senza litigare.

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mercoledì 8 giugno 2011

SOLAR - Ian McEwan

E' facile appassionarsi ai protagonisti dei libri, quando questi sono simpatici, generosi e magari anche belli. Lo è un po' meno quando si tratta di perdenti, cinici e antipatici. Perchè ciò possa avvenire ci vuole un autore veramente bravo. E Ian McEwan lo è. Il protagonista di Solar, il suo ultimo romanzo, è un premio Nobel antipatico, squallido, meschino, moralmente abietto, per il quale è veramente difficile parteggiare. Ma McEwan riesce, attraverso momenti esilaranti, a renderlo divertente e a fare appassionare il lettore alle sue disavventure amorose e professionali.
Il tema di fondo del romanzo, non è come si può pensare leggendo la quarta di copertina, il riscaldamento globale e l'ecologia ma la capacità di ognuno di noi di mantenere sempre vive le proprie passioni e ambizioni, pur dovendo venire a patti con il mondo che ci circonda e con i meccanismi economici e sociali che ci spingono ad apparire sempre sulla cresta dell'onda, non importa a quale prezzo.
Un buon libro, a tratti divertente, sicuramente però non un capolavoro.

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Guarda questa intervista a Ian McEwan, condotta da Paolo Giordano al Circolo dei Lettori:


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sabato 4 giugno 2011

L'UOMO DUPLICATO - Josè Saramago

Il tema del doppio ha sempre affascinato gli scrittori di tutti i tempi. Saramago, ne L'uomo Duplicato, lo tratta però in maniera decisamente nuova. Non più una persona con due diverse personalità, bensì due persone distinte, con due vite diverse ma identiche nell'aspetto, pur non essendo in alcun modo parenti.
Quanto è importante il sapere di essere unici e non copia di qualcun'altro? Quanto l'apparenza connota un uomo in quanto tale? Questi sono i quesiti che Saramago pone a noi e ai suoi protagonisti. E Saramago cerca di dare una risposta guidandoci passo passo nell'ossessione che il protagonista matura verso il proprio doppio fino ad un finale spiazzante e stupendo.
Si tratta di un tema sicuramente interessante e intrigante, l'inizio del romanzo è coinvolgente e spinge il lettore a volerne sapere di più. Il finale è di quelli che colpiscono e rimangono. Peccato però che la parte centrale sia lenta e noiosa, il protagonista eccessivamente inetto e poco attrezzato ad affrontare la sua vita, a tal punto da risultare fastidioso. Il vero valore di questo romanzo sta nello stile e nella scrittura di Saramago. L'ironia pungente, continue intrusioni del narratore nella storia, il non utilizzo delle virgolette nei dialoghi rendono lo stile di Saramago innovativo ed unico.

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