giovedì 16 giugno 2011

LA SONATA A KREUTZER - Lev Tolstoj

Questo racconto di Tolstoj, che non ha nulla a che vedere, se non marginalmente, con la Sonata a Kreutzer, è in realtà più un dialogo (ancor più un monologo) fra i due protagonisti. L'argomento trattato è la vita di coppia, che Tolstoj tenta di spiegare, ovviamente dal suo piuttosto radicale punto di vista. A prescindere dalle opinioni di ciascuno, bisogna dare atto al grande maestro russo del coraggio dimostrato nell'affrontare un argomento complicato come questo, dove ognuno ha la propria visione delle cose, tutti sono convinti di avere ragione ma soprattutto nessuno possiede veramente una teoria chiara e razionale per spiegare l'amore, un po' quello che succede quando si tenta di convincere qualcuno dell'esistenza di dio o degli ufo.
Tolstoj tenta di applicare, come è giusto che sia, un procedimento filosofico per trovare il senso dell'amore fra un uomo e una donna, per capire perché esso sia necessario o al contrario inutile, come influisca la società nei rapporti coniugali, quanto c'è di istinto, quanto c'è di raziocinio.
A riprova del fatto che l'argomento è tutt'altro che banale, lo stesso autore ha ritenuto necessario aggiungere una corposa postfazione, nella quale tenta di chiarire ulteriormente i concetti che ha cercato di rappresentare nel racconto.
Ne emerge una condanna senza appello della pratica sessuale, attività distruttiva e alienante, vera causa dei drammi umani, che porta un uomo e una donna ad unirsi e a condannare se stessi a una vita di litigi, di incomprensioni, di sofferenze. La concezione ludica del sesso viene abolita a favore di una più "sana" astensione, pratica attraverso la quale tentare l'ascesa alla purezza d'animo e quindi alla beatitudine celeste. L'atto sessuale deve quindi essere relegato a semplice necessità riproduttiva, al pari degli animali, impedendo che diventi motivo di attrazione fra uomo e donna e quindi di rovina della loro esistenza.
Questa visione negativa dei rapporti fra uomini e donne è spiazzante, soprattutto perché è priva di quegli elementi ossessivi e morbosi di certe dottrine, la cui condanna è più mirata alla conquista del controllo della mente, che alla ricerca del benessere e, in ultimo, della realizzazione dello spirito. L'approccio è, appunto, filosofico, non religioso nè oscurantista bensì assolutamente razionale. Certo è un'opera che offre spunti di riflessione e di discussione. In alternativa si può parlare degli ufo, ma senza litigare.

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