Uomini che odiano le donne è il primo volume della Millennium Trilogy del giornalista e scrittore svedese Stieg Larsson. Si tratta di un romanzo diesel, che parte piano, ma che accelera gradualmente senza più frenare tenendo il lettore incollato alle sue pagine.
Sono due gli aspetti che rendono così avvincente questo thriller. Prima di tutto la caratterizzazione psicologica dei personaggi, originali e ben definiti, con una storia alle spalle che ne giustifica i comportamenti. E' difficile non restare affascinati dalla figura di Lisbeth Salander, una giovane haker, dark, dal carattere difficile e dal giornalista quarantenne Mickael Blomkwist che incarna in tutto e per tutto i canoni classici del genere. Molto interessante poi, almeno per noi che guardiamo sempre con una certa invidia alle nazioni nordiche, è la realtà svedese che fa da sfondo alla trama. Abituati a pensare la Svezia come patria della tolleranza e di una società equa e giusta, stupisce scoprire come siano da sempre presenti moti neonazisti e problemi di violenze sulle donne, temi di cui Larsson ha sempre scritto conducendo inchieste approfondite che lo hanno portato a ricevere continue minacce da gruppi di naziskin e organizzazioni similari. E proprio la violenza sulle donne è il filo conduttore di tutto il romanzo, non solo per la presenza di donne maltrattate e abusate, ma anche per la scelta dell'autore di iniziare ogni capitolo con dati statistici relativi a questa problematica.
Si tratta di una lettura avvincente consigliata a chi ama il genere e cerca una trama solida in grado di mantenere vivo l’interesse, ma anche a chi cerca, attraverso un romanzo, di conoscere realtà diverse.
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