In questo periodo in cui la crisi sta colpendo il mondo viene naturale interrogarsi su cosa succederebbe se toccasse a noi cadere, su cosa potremmo fare per ricominciare e rialzarsi. A questo interrogativo cerca di rispondere Mario Calabresi, neo direttore de La Stampa, nel suo nuovo libro La Fortuna non esiste.
In questa opera, Calabresi ci presenta le testimonianze di uomini e donne, incontrate da lui durante la campagna elettorale di Barack Obama in qualità di corrispondente di Repubblica. Egli ci racconta di come queste persone hanno saputo ricostruirsi una vita dopo che la crisi gli aveva portato via il lavoro o la casa oppure dopo che, a causa della guerra, magari menomati fisicamente, erano ritornati in un paese cambiato, dove non c'era più nulla della loro precedente vita.
Noi italiani abbiamo la tendenza a pensare che nella vita ci voglia fortuna, con i suoi racconti Calabresi prova a convincerci del fatto che non è così, la fortuna non esiste e tutto dipende esclusivamente da noi e dalla nostra capacità di resistere, di metterci in gioco e di trovare in noi le giuste risorse. E' questo poi ciò che caratterizza il sogno americano.
Si tratta di un libro positivo, ottimista sebbene la maggior parte delle storie che ci vengono presentate abbiamo come sfondo il degrado, la povertà e le difficoltà di questo periodo.
E' difficile non commuoversi di fronte ai personaggi che Calabersi ci presenta, così come è difficile non restare colpiti dalle descrizioni di interi quartieri abbandonati a causa dello scoppio della bolla immobiliare. Tanta commozione, ma anche una forte iniezione di fiducia, tramite le storie di persone tornate a nuova vita e l'esempio di un paese che in uno dei suoi periodi più bui riesce a scommettere su un uomo nuovo, per guardare avanti al proprio futuro.
Ulteriori informazioni su Mario Calabresi
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