Dopo il grande successo di Io non ho Paura, Ammaniti torna a parlare del rapporto tra padre e figlio. Al centro del romanzo Come Dio Comanda è infatti il complicato e tragico rapporto tra Cristiano, che potrebbe essere un adolescente come tanti e Rino, padre alcolista ed emarginato, che ama suo figlio, al quale si sente fortemente legato e che cerca di proteggere in tutti i modi. Nella loro crudezza i romanzi di Ammaniti ritraggono sempre in maniera grottesca e spesso umoristica la realtà del nostro paese e Come Dio comanda non fa eccezione. Le vicende dei protagonisti si svolgono in un paesaggio di desolanti periferie dove si susseguono centri commerciali, capannoni, baracche, periferie molto simili a quelle delle grandi città in cui gli unici valori presenti sono quelli del consumo e dell'edonismo.
Peccato che questo tipo di vita non sia per tutti e che lasci indietro molte persone. Ed è proprio su questi che si concentra Ammaniti. I suoi protagonisti sono figure ai margini, personaggi “estremi”, violenti, instabili, i cui sentimenti di amore sono offuscati dall'ignoranza e dall'emarginazione. Ammaniti non cerca di giustificarli, non cerca di renderceli simpatici a tutti i costi, anzi la crudeltà delle loro azioni li rende spesso fastidiosi e lascia l'impressione al lettore che non ci sia assolutamente nessuna speranza. Ma sta proprio in questo la forza dell'autore, nella sua capacità di raccontare in maniera grottesca ma realistica la nostra società e le brutture a cui può portare.
La capacità narrativa di Ammaniti continua ad incantare oltre che i lettori il cinema, anche da questo romanzo, infatti, Gabriele Salvatores ha deciso di trarre un film.
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