Pur essendo stato scritto nel 1994, Tutti giù per terra, romanzo di esordio di Giuseppe Culicchia, rimane ancora fortemente attuale. Le vicende del giovane protagonista Walter offrono una chiara visione della quotidianità dei ragazzi dei giorni nostri. Si tratta di un ragazzo normale, con le tipiche paranoie di un ventenne che non trova una collocazione nel mondo e che si vede rimbalzare da quelle istituzioni, università e famiglia in testa che dovrebbero invece aiutarlo nel suo percorso di crescita. Culicchia traccia il ritratto di una generazione incerta sul proprio futuro e schiacciata dalle pressioni sociali e dai valori dominanti che si impongono a tutti indistintamente. Walter si sente schiacciato da questi stereotipi e prova a ribellarsi senza però trovare aiuto in chi gli sta intorno e affrontando da solo le difficoltà che gli si presentano.
L'autore è impietoso verso il mondo universitario, ci descrive facoltà anonime e spersonalizzate, piene di studenti parcheggiati, di professori assenteisti e di assistenti, che per pochi soldi, portano avanti il loro lavoro. Un'università senza alcuna possibilità di dialogo e in cui l'apprendimento è ridotto a semplici nozioni da imparare su libri di testo costosissimi anche in fotocopia. Il romanzo è ambientato tra gli anni '80 e '90, ma è difficile pensare che qualcosa possa essere cambiato.
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