Protagonista in Moon Palace di Paul Auster è il viaggio.
Il viaggio, tema tipico della letteratura americana, segna infatti il destino di tutti i personaggi del romanzo. Quello principale è M.S. Fogg, giovane studente che si ritrova, dopo una serie di peripezie, a mettersi al servizio di Thomas Effing, un ottuagenario costretto sulla sedia a rotelle, pieno di fissazioni e di strani ricordi. Sarà proprio per seguire questi ricordi che si ritroverà coinvolto in un viaggio che lo cambierà per sempre.
La prima parte del romanzo fa veramente ben sperare, la figura dello zio che lascia in eredità ben 1492 libri al nipote è di quelle che incanta e affascina. Ma man mano che la storia prosegue l'intreccio diventa sempre più paradossale e le coincidenze che portano i personaggi ad incontrarsi quasi incredibili.
E' chiaro l'intento dell'autore di evidenziare l'importanza del destino nella nostra esistenza e mostrare ai lettori come eventi insignificanti possono condurre a conseguenze che cambiano la vita. Ma nel tentativo di seguire questa idea si lascia spesso prendere la mano.
Auster dà molta importanza al potere della parola scritta. L'immagine del protagonista di Moon Palace che vende i libri per procurarsi del cibo, ma prima di farlo li legge tutti, li divora come se fossero quelli a dargli il reale sostentamento, rappresenta il valore della letteratura per Auster. Anche in questo caso però, nel tentativo di far arrivare al lettore questo concetto, infarcisce il suo romanzo di racconti e testi scritti assolutamente improbabili e di nessun aiuto allo svolgersi della storia.
Quella che si salva è la capacità di scrivere di Auster, con poche parole e dialoghi stringati riesce a delineare personaggi e ambienti in maniera molto vivida.
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