martedì 21 maggio 2013

L'INVERNO DEL NOSTRO SCONTENTO - John Steinbeck

Sensazioni contrastanti per L'inverno del nostro scontento. Da una parte c'è l'abilità impareggiabile di John Steinbeck nel rappresentare i suoi personaggi con eccezionale efficacia, nel dare loro anima e corpo e un luogo nel quale vivere. Dall'altra c'è una storia alla quale ho fatto fatica ad appassionarmi, forse perché lo stesso Steinbeck sembra averla scritta con un certo amaro distacco.
La voce narrante è quella del protagonista, un uomo deluso dalla vita, scontento e disincantato, senza più entusiasmo, la cui unica gioia è un matrimonio felice. Da qui giunge la spinta a un ultimo tentativo di migliorare la propria condizione, per donare un futuro più luminoso alla propria famiglia, ancor prima che a se stesso. E' lo spirito di sacrificio ad animare gli sforzi di Ethan Hawley, il quale si presenta come l'eroe positivo della storia. Ma attenzione, in un'America cinica e decadente, dove il mito del successo impera e si misura in dollari, non c'è posto per i puri di cuore. E' un lusso che nessuno si può permettere, Ethan, semplice commesso di negozio, meno di tutti. Il confronto con gli avventurosi e ammirati antenati della sua famiglia è inclemente, impossibile ripetere le loro gloriose gesta né tanto meno riguadagnare il rispetto della comunità e la stima perduti.
Il denaro resta l'unico mezzo attraverso il quale conquistare una posizione sociale e ciascuno si ingegna con i mezzi che gli sono propri per ottenerlo. C'è l'affarista intrallazzatore e senza scrupoli, l'impiegato chino sulla propria scrivania tutto il santo giorno, la zitella in cerca di un marito che la mantenga, il figlio a caccia di scorciatoie, ciascuno, con alterne fortune, ottiene la propria parte, anche se nessuno di solito ne rimane soddisfatto. Ethan non è più brillante degli altri ma non è uno stupido, l'intuito lo guida a formulare un piano che potrebbe concedergli il sospirato successo o condurlo al disastro.
L'America, lo sanno tutti, è il paese delle opportunità. Forse anche per Ethan ci sarà una sorpresa, forse la felicità è dietro l'angolo, anche se lui non lo sa ancora. Ma l'amarezza per una vita che, comunque vada, gli apparirà sempre meschina, potrebbe coprire il gusto dolce della vittoria perché il problema sta giù nel profondo e ci rode l'anima. Una sorta di fame dello spirito che il vile denaro non potrà mai placare.
Pur se con un romanzo meno acclamato di altri, John Steinbeck si conferma scrittore fra i più grandi, un architetto che progetta con scultorea precisione le sue storie e i suoi personaggi, lasciando sempre un segno profondo e indelebile.

Ulteriori informazioni su John Steinbeck
Visita la pagina ufficiale dei Premi Nobel per John Steinbeck
Visita il sito del museo di Salinas dedicato a John Steinbeck

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