Quello di Giacomo Casanova è il libro che non ti aspetti. Si tratta del resoconto dei giorni di prigionia passati dallo stesso scrittore nelle carceri veneziane, cosiddette “Piombi”, ai tempi in cui Venezia era potente. Potrebbe apparire una storia noiosa eppure l'autore possiede un'innata capacità di narrare, in grado di tenerti inchiodato fino all'ultima pagina, condividendo con lui ogni singolo giorno di sofferenza, dentro una cella così simile all'inferno da farti mancare il fiato. E la tensione sale quando il nostro eroe tenta, come rivela lo stesso titolo, la fuga da quello che era considerato un carcere di massima sicurezza per l'epoca.
Questo libro, oltre a regalare ore di intense emozioni, offre al lettore uno spaccato di quegli anni, con un'accuratezza di certi dettagli relativi alla vita quotidiana veramente sorprendenti. Si viene così a scoprire come la calunnia fosse un'arma davvero pericolosa, come si potesse giungere a un duello all'ultimo sangue e quale fosse tutto il complicato cerimoniale da seguire secondo le rigide regole cavalleresche. Inoltre il Casanova era un vero uomo di mondo, pieno di risorse e di amici (e nemici) potenti, circostanze che certo non rendevano la sua una vita monotona.
“Fuga dai Piombi” è un'autobiografia, tra l'altro solo parziale, perché Casanova ha scritto altre opere dello stesso tipo, interessante e divertente, perché tale era lui stesso, un personaggio straordinario.
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