Poco più di 10 anni fa si consumava a pochi chilometri da noi l'assedio più lungo della storia bellica moderna che ha portato con sè milioni di morti e la distruzione di Sarajevo. Sembrano avvenimenti lontani nel tempo e nello spazio, ma non è così e ce lo ricorda Margaret Mazzantini nel suo ultimo romanzo Venuto al Mondo.
L'autrice riesce a raccontare la guerra con le giuste parole e l'orrore di quei giorni vive intorno al lettore. E' impossibile per chi come noi ha tanto sentito parlare di quel conflitto, ma l'ha sempre considerato lontano, non rimanere colpiti dalla brutalità, dalla capacità della guerra di rendere gli uomini bestie come testimoniato da molte pagine del romanzo, e in particolare nell’ultima parte.
Nonostante la durezza di molte pagine ciò che rimane al lettore è un messaggio di speranza, l'idea che anche dall'orrore possa nascere qualcosa, un amore, un'amicizia, un bambino.
E proprio il figlio della protagonista, che pur di averlo porta avanti la sua personale guerra, incarna la speranza di futuro di una terra martoriata.
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Festivaletteratura di Mantova 2009:
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