lunedì 26 maggio 2008

LA MARCIA DI RADETZKY - Joseph Roth

La marcia di Radetzky di Joseph Roth è l'affresco della caduta dell'impero asburgico raccontatoci attraverso le gesta della famiglia Trotta in un continuo intrecciarsi del destino dei singoli con lo sviluppo storico. Il declino dei Trotta ci conduce parallelamente alla fine della monarchia austro-ungarica. Roth ci presenta un progressivo impoverimento degli stimoli e della voglia di vivere da una generazione all'altra, ognuno dei componenti della famiglia Trotta cerca, infatti, nei propri padri l'esempio a cui ispirarsi risalendo di generazione in generazione ad un'età d'oro che ormai non esiste più.
Si tratta della rappresentazione dei sentimenti di smarrimento provati dall'autore stesso che si è trovato a vivere il declino di questa realtà per lui destinata a durare per sempre (l'opera è stata scritta da Roth nel 1932). I personaggi della marcia di Radetzky si muovono come autonomi tra valori cavallereschi (i duelli per difendere il proprio onore) e la povertà di stimoli che il declino di questi stessi valori comporta.
Roth riesce a rappresentare in maniera ironica e disincantata i sentimenti che attraversavano quell'epoca: paura, debolezza, orgoglio, onore e l'incapacità di comprendere le istanze portate dai nuovi tempi e dalle nuove concezioni politiche più vicine al popolo.

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