Quello della Fondazione è un ciclo di romanzi dalle dimensioni ciclopiche. Lo stesso Asimov, quando lo iniziò, probabilmente non aveva in mente un così vasto sviluppo, è stato solo in un secondo momento che prese la decisione di collegare gran parte delle sue opere con uno stesso filo conduttore. Ottenendo tutto sommato un risultato abbastanza coerente.
Ma non è per questo che il ciclo della Fondazione verrà ricordato. Ciò che lo ha reso una delle opere più apprezzate della fantascienza a livello mondiale è la geniale intuizione che sta alla base di tutto, quella “psicostoria” grazie alla quale, in funzione di complessi calcoli matematici e statistici, la scienza è in grado di prevedere il futuro con estrema precisione, purché il campione sul quale i dati vengono elaborati sia composto da un gran numero di individui. La scienza quindi era in grado di prevedere con successo il destino dei popoli che, all'epoca in cui è ambientato il romanzo, avevano colonizzato la galassia.
Tutto ebbe inizio con il romanzo “Prima fondazione”, conosciuto anche come “Cronache della galassia”. Il primo capitolo inizia con quella che potremmo definire una grandiosa overture, di proporzioni così eccezionali da far impallidire qualunque kolossal cinematografico. Qui si viene a conoscenza della psicostoria e del suo inventore e del fatto che egli intenda dare vita a quella che sarebbe diventata la più grande istituzione della storia umana, cioè un'immensa enciclopedia in grado di raccogliere tutto il sapere di migliaia di anni di Storia. Gli scienziati della Fondazione avrebbero ricoperto questo incarico, col fine ultimo di preservare l'umanità dalla barbarie che si sarebbe scatenata dopo il crollo del pachidermico impero galattico, il cui declino era stato previsto appunto dalla psicostoria.
C'è parecchia carne al fuoco in questa premessa, non c'è da stupirsi che Asimov abbia avuto materiale per scrivere così tanti libri. Colpisce l'idea di una sorta di destino ciclico dell'umanità, una simmetria con l'impero romano, a seguito del quale ci fu un impoverimento culturale, limitato parzialmente dai monaci cristiani che avevano tentato di salvare il salvabile trascrivendo con cura il sapere umano dell'epoca su un altissimo numero di libri. La Fondazione di Asimov ha lo stesso scopo, qui però non abbiamo a che fare con monaci ma con scienziati, paradossalmente i futuri rappresentanti del nostro lato più spirituale. Colpisce anche il fatto che questa idea di raccogliere e preservare il sapere cavalchi ogni epoca e trovi sempre nuovi adepti in grado di portarla avanti. Sembra anzi che negli ultimi tempi abbia subito una evoluzione, non più semplice raccolta di tomi rilegati, redatta da un gruppo di persone bensì vera e propria istituzione di livello mondiale, con la novità di lasciare l'accesso libero a tutti coloro che, rispettando certe regole di impostazione, intendano contribuire.
E` innegabile che molte delle intuizioni di Asimov si siano poi tramutate in realtà con largo anticipo rispetto alle epoche di cui lui narra e questa dell'Enciclopedia Galattica non fa eccezione, sebbene per adesso si possa chiamare al limite Enciclopedia Planetaria. Probabilmente è proprio questo il segreto del successo di pubblico di quello che è considerato il più grande scrittore di fantascienza di tutti i tempi: la capacità di proporre un futuro remoto plausibile, dove l'uomo è protagonista in uno scenario maestoso e stimolante, dalle possibilità infinite, ricco di sfide e di conquiste.
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