martedì 11 novembre 2008

IL DESERTO DEI TARTARI - Dino Buzzati

Quella de Il deserto dei Tartari è una storia dolorosa, perché riguarda molti di noi. E' facile riconoscersi nel protagonista e temere di finire come lui. Il tempo corre veloce, anche se non ce ne accorgiamo e non è mai sufficiente. Per questo è importante sfruttarlo bene o almeno al meglio delle nostre possibilità. Diventa fondamentale non sedersi nell'attesa che l'evento accada o peggio ancora, decidere di mettere in pratica i nostri progetti "un giorno", "quando sarà il momento", nascondendo a se stessi il desiderio che quel giorno non arrivi mai.
E' la paura di dover affrontare la situazione che ci impedisce di muoverci, un timore che non riusciamo a vincere e che ci rende sconfitti in partenza. Soprattutto quando ci renderemo conto che sarà troppo tardi per fare ciò che volevamo fare, così, oltre alla delusione, dovremo patire anche il rammarico. Un destino crudele, che ci auto-infliggiamo ma che potremmo evitare se riuscissimo a trovare la forza di affrontare le nostre paure.
Buzzati non fa sconti, rende il dramma con spietata efficacia e il suo monito non è facile da dimenticare. La fortezza al confine del deserto dei Tartari è la nostra mente, ci chiudiamo in essa, ci affacciamo sull'ignoto, prendiamo coscienza che esso esiste e che dovremo prima o poi affrontarlo ma fare il primo passo e cominciare è più difficile di quanto sembri. Naturalmente ci sono molti gradi di profondità. La fortezza, nel libro, resta sempre nello stesso posto. Se un giorno affronteremo il deserto, se saremo preparati a farlo, potremo spostare la fortezza un po' più in là, costruire un avamposto. E forse un giorno arriveremo a vedere la fine del deserto e la città del nemico. Quel che conta è che siamo noi ad arrivare fin lì, perché se restiamo ad aspettare che sia il nemico a venire da noi, perdiamo l'iniziativa, lasciamo che gli eventi accadano con i loro tempi che non sono necessariamente uguali ai nostri. Ed è così che perdiamo il tempo, letteralmente. Se siamo fortunati, potremmo capitare al momento giusto nel posto giusto. Ma più spesso non sarà così e allora non resterà che un arido senso di incompiutezza. Destino amaro, che non possiamo permetterci.

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