Sotto la Pelle è il romanzo d'esordio di Michel Faber, conosciuto ai più per il successo mondiale de Il Petalo Cremisi e Il Bianco.
Anche nella sua prima opera letteraria Faber mette al centro della sua narrazione una donna che è costretta ad utilizzare il proprio corpo per vivere e che per questa ragione vive in piena solitudine ed emarginazione.
E' un libro strano su cui è difficile dare giudizi senza rivelare troppo della trama. Partendo da uno spunto quasi banale, che potrebbe richiamare alla memoria racconti al limite tra l'erotico e il pulp e aggiungendo pagina su pagina dettagli sull'esistenza che la protagonista conduce, Faber costruisce un'allegoria crudele e spietata della nostra società e delle regole che ne stanno alla base. Una società in cui lo sfruttamento domina e l'alienazione dal proprio essere e dal proprio corpo è l'unica forma di sopravvivenza.
L'intento di Faber è sicuramente notevole e il risultato è buono. I personaggi sono realistici, le scene ben delineate, avvincenti e credibili, peccato però che ecceda talvolta in particolari e dettagli al solo scopo di colpire il lettore e rafforzare l'intento pedagogico del libro.
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